Cultura della sicurezza sul lavoro – il modo in cui le imprese operano

Il fattore umano generatore di valore per l’organizzazione

Tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori e di tutti i collaboratori aziendali è uno degli obiettivi della gestione della salute e sicurezza sul lavoro. Operatori, manutentori, impiegati, manager, fornitori e piccoli artigiani mettono in gioco le loro capacità fisiche ed intellettuali per creare valore nell’organizzazione, realizzando prodotti o erogando servizi.

Le decisioni operative dei lavoratori e manutentori possono influire in maniera decisiva sull’efficacia delle misure di prevenzione e protezione programmate per la loro tutela. Nella maggior parte delle aziende però, la qualità e l’efficacia di queste decisioni sono valutate solo in occasione di eventi(1) indesiderati come il verificarsi di infortuni sul lavoro o denunce di malattie professionali.

Favorire comportamenti positivi

Attraverso una formazione attentamente progettata si possono sviluppare competenze di tipo problem-solving e si può lavorare su una corretta percezione dei pericoli presenti negli ambienti di lavoro. La percezione del pericolo è un aspetto molto soggettivo e dipende sia dai preconcetti personali, che dall’effettiva comprensione del rischio al quale una persona viene esposta.

La formazione può solo lavorare su ciò che già esiste; non può creare nuovi comportamenti in un ambiente che non li supporti.  (Tom Peters, Thriving on Chaos)

L’onere di una completa valutazione dei rischi e la scelta delle misure di prevenzione e protezione spetta ai vertici aziendali supportati dal SPP. Nell’interazione uomo-macchina, se non viene presa in considerazione la gerarchia dei controlli – favorendo quindi le misure tecnico-ingegneristiche rispetto alle misure procedurali e l’utilizzo dei DPI – si lascia troppo spazio alla soggettività di un individuo.

L’effettiva applicazione delle procedure e l’utilizzo corretto dei DPI dipendono sia dalla motivazione personale del lavoratore che dalla qualità della supervisione.

Una valutazione dei rischi mirata anche a favorire il benessere delle persone – compreso quindi l’ambiente e l’organizzazione del lavoro, l’ergonomia, lo stato delle macchine ed attrezzature – può invogliare ulteriormente i lavoratori ad operare nella maniera prevista durante le “condizioni d’operatività standard“.

Analisi “pre-mortem”(2) del guasto

E’ assolutamente prevedibile che i macchinari e le attrezzature avranno delle deviazioni dalle “condizioni d’operatività standard”. Lavorando sull’ampliamento delle conoscenze e competenze dei lavoratori e dei manutentori si possono evitare alcune decisioni errate prese sotto la pressione dell’emergenza. Analizzare a priori i comportamenti da adottare in caso di guasto o intervento straordinario, sia a livello operativo che manutentivo, per il lavoratore e manutentore possono significare la differenza tra la gestione del rischio o infortunarsi in maniera grave.

 

cause comportamentali o cause strutturali?
Un accurata analisi delle cause di un evento permette di individuare le aree che hanno urgente bisogno di azioni correttive e migliorative. Gli insegnamenti ottenuti a seguito di un evento devono essere valorizzati e diffusi a tutti coloro che possono essere esposti allo stesso rischio.

Pagare il pane con la vita o vivere la vita pagando il pane?

Chi paga il prezzo di un eventuale infortunio o malattia professionale?

Sicuramente la vita dell’infortunato cambia per sempre. Il tempo di riabilitazione è proporzionale alla gravità del danno subito. Molto probabilmente, la riabilitazione non è sufficiente per poter riprendere lo stile di vita ante-infortunio. La famiglia dell’infortunato dovrà impegnarsi a fondo per sopperire alle mancanze che ne derivano.  Al costo assicurativo che grava su ogni uno di noi, si aggiunge il prezzo emozionale per tutti coloro che vengono a conoscenza dell’infortunio o sono in contatto con l’infortunato.

In base al grado di coinvolgimento diretto nelle cause che hanno portato all’evento infortunistico, datore di lavoro, dirigenti, preposti ed eventuali altri lavoratori pagheranno secondo le violazioni  civili e/o penali che saranno accertate. Anche la Legge 231 2001 stabilisce pesanti sanzioni amministrative ed eventualmente l’interdizione dallo svolgimento di attività imprenditoriali in caso di gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.

Il modo in cui le imprese operano si percepisce dalla portineria?

Se un’organizzazione si attiene a malapena ai requisiti minimi normativi di sicurezza o promuove effettivamente una cultura della salute e sicurezza sul lavoro, si percepisce dal modo in cui le persone svolgono le loro attività.

i primi indizi riguardo la cultura della sicurezza si vedono dalla portineria
Lo stato attuale del viaggio verso una cultura della salute e sicurezza sul lavoro di un’organizzazione inizia a percepirsi dalla portineria dell’azienda. Le risposte alle domande poste forniscono indizi chiari riguardo l’impegno concreto dell’azienda di tutelare la salute e sicurezza di tutti coloro che accedono ai luoghi di lavoro.

Fattori di successo per l’organizzazione

Il successo dell’organizzazione dipende anche dalle condizioni in cui le risorse umane interne ed esterne operano e quindi dalla gestione della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e collaboratori. Ricordiamoci che salute non significa solo la mancanza di una malattia. La salute è un equilibrio tra le condizioni psicologiche e fisiche che permettono di vivere serenamente.

Negli articoli successivi seguiranno riflessioni riguardo azioni concrete per favorire lo sviluppo della cultura della salute e sicurezza aziendale. Analizzeremo alcune lacune normative riguardo la formazione obbligatoria delle figure di alto livello, le modalità per migliorare il trasferimento dell’apprendimento, il possibile impatto dell’organizzazione del lavoro sugli interventi manutentivi e molto altro ancora.

 

Note:

 

(1) Per semplificazione di lettura usiamo il termine “evento” per sommare tutti i livelli della piramide di sicurezza o piramide di Heinrich. Herbert William Heinrich è stato uno dei pionieri della sicurezza sul lavoro, pubblicando nel 1931 “Industrial Accident Prevention, A Scientific Approach”. La sua ricerca arricchita da altri scienziati è spesso citata per dimostrare il rapporto tra le condizioni insicure e comportamenti azzardati e gli infortuni mortali. Secondo le statistiche, riconoscendo e gestendo correttamente le situazioni anomale, abbiamo 300.000 opportunità per evitare 3.000 incidenti (near-miss), 300 infortuni lievi, 30 infortuni gravi ed 1 infortunio mortale.

(2) Il concetto pre-mortem viene utilizzato da Daniel Levitin per riflessioni riguardo la gestione dello stress durante il TED Talk  c/o TEDGlobalLondon2015.

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Noemi Marton
Noemi Marton
Formatrice freelance per passione, abbraccio uno stile di vita semplice e consapevole. Dedico il tempo libero alla famiglia e all'orto biologico, cercando di inglobare anche gli interessi per il design, fotografia, yoga e montagna. Dopo una solida esperienza nell’ambito industriale, dal 2018 mi dedico alla promozione di comportamenti virtuosi per trasmettere il messaggio che nessuno deve pagare il pane con la propria vita. Sono specializzata attraverso master e continui corsi di aggiornamento nello sviluppo di progetti formativi e programmi di miglioramento / comunicazione che invitano a riflettere sulle conseguenze dei propri comportamenti per migliorare la cultura della salute e sicurezza sul lavoro nonché assicurazione qualità. Una lunga esperienza comune nell’aiutare manager a migliorare le condizioni HSEQ attraverso l’adozione di soluzioni smart ha dato vita nel 2019 al progetto #softcarehse #blog per il quale curo la redazione dei contenuti e la realizzazione delle infografiche.

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