Pericolo generico o sonnolenza e vertigini?

 

Impianto guasto.

Perdita di prodotto.  

Intervento in emergenza.

La scheda di sicurezza riporta anche il  simbolo <!e la frase di rischio H336 – può provocare sonnolenza e vertigini.

Il manutentore, inconsapevole delle frasi di rischio del prodotto fuoriuscito, si preoccupa di trovare il guasto.

A lavoro ultimato, il manutentore indossa l’imbracatura per la prossima attività da svolgere in quota…

 

Uno scenario da brivido che può e deve essere evitato. 

 

L’analisi delle cause dell’evento sopraccitato – come di troppi altri che avvengono ogni giorno – riconduce ad una scarsa percezione dei pericoli e dei potenziali danni.

Sottovalutare il  rischio, situazione spesso favorita da tempistiche troppo strette, porta le persone a prendere decisioni incaute, azzardate ed affrettate.

Le conseguenze di tali decisioni possono risultare molto gravi per la salute e la sicurezza del lavoratore e di chi lo circonda.

Le statistiche attribuiscono più del 70% delle cause degli infortuni al fattore umano.

Un’analisi più approfondita svela che dietro il comportamento umano c’è molto spesso:

  • inadeguata formazione del lavoratore,
  • mancanza di comprensione dei pericoli e potenziali danni,
  • errata gestione aziendale nel comunicare l’esito della valutazione dei rischi,
  • noncuranza nell’applicazione delle misure di prevenzione e protezione atte a tutelare salute e sicurezza.

 

L'adeguata ed efficace gestione HSEQ e la formazione possono prevenire danni alla salute, sicurezza e ambiente?
La verifica dell’applicabilità delle procedure gestionali che tengono conto di scenari di guasto prevedibili è un passo importante per poter influire sui modi di lavorare delle persone. A tutte le mansioni deve essere garantita un’adeguata e sufficiente formazione inerente i rischi specifici della mansione. Spesso però i corsi obbligatori non bastano. Soprattutto per le figure incaricate alla verifica dell’applicazione delle procedure è necessario sviluppare anche le competenze soft. Leadership, comunicazione, gestione dei conflitti sono solo parte delle competenze da padroneggiare da parte di un preposto.

 

Come aumentare l’efficacia della formazione?

 

Coinvolgere gli stakeholders

Il primo passo da svolgere da parte di chi gestisce la formazione è il coinvolgimento di tutti le figure interessate nella raccolta di fabbisogni formativi in base alla natura dei processi aziendali e dei rischi presenti.

  • L’ufficio sicurezza contribuisce informando sui requisiti cogenti inerenti la formazione. E’ necessario inoltre prevedere un’adeguata divulgazione delle procedure di gestione da attuare per l’implementazione delle misure di prevenzione e protezione. Tutte le persone devono conoscere i comportamenti da attuare in caso di emergenza.
  • L’assicurazione qualità si concentrerà sulla divulgazione delle procedure atte a garantire gli standard aziendali, l’esecuzione dei controlli nonché eventuali abilitazioni e gestione degli scarti.
  • La funzione ambiente si preoccuperà della corretta gestione dei rifiuti e delle emissioni.
  • I process owner contribuiscono con aspetti specifici legati al loro processo. Possono emergere esigenze formative di natura tecnica o gestionale e di sviluppo di competenze soft-skills come leadership, comunicazione, negoziazione, problem solving etc.

Mappare le competenze necessarie

Un’attenta analisi dei fabbisogni formativi si trasforma in un dettagliato piano formativo per ogni singola mansione, evidenziando le competenze necessarie per lo svolgimento del ruolo.

 

Progettare gli interventi formativi

In fase di organizzazione dell’erogazione della formazione può essere utile coinvolgere eventuali professionisti esterni per sviluppare progetti formativi mirati, specifici e coinvolgenti che possono raggiungere gli obiettivi prefissati.

 

Verificare l’efficacia

Dopo l’intervento formativo, ma sopratutto a distanza nel tempo, verificare se la formazione ha generato effettivamente l’esito atteso attraverso l’applicazione delle competenze acquisite.

 

Azioni correttive e di miglioramento

Se l’intervento non ha prodotto i risultati attesi, analizzare la cause ed intervenire con azioni correttive. Prevedere un aggiornamento nel tempo delle competenze.

 

 

Sono emersi troppi spunti dal coinvolgimento degli stakeholders e Excel sembra superato nella gestione di tutto ciò!

 

La gestione di troppe informazioni con con i fogli di lavoro excel può risultare laborioso ed oneroso in termini di tempo.

La probabilità di errore, di farsi sfuggire qualche dettaglio aumenta con l’aumentare della quantità di dati da gestire.

L’incrocio tra basi di dati corpose può risultare difficoltoso per chi ha solo conoscenze base di Excel.

  • Farsi aiutare da un software gestionale rappresenta un’opportunità per facilitare la comunicazione tra gli stakeholders e la gestione puntuale del piano formativo.
  • La comunicazione delle attività tra HR e QHSE, facilitata dalla gestione integrata, permette una mappatura più accurata dei fabbisogni formativi.
  • La registrazione snella dei percorsi già erogati facilita la visualizzazione dei gap da colmare o degli aggiornamenti da fare.

 

La sinergia tra HR e QHSE contribuisce alla diffusione della cultura della sicurezza.

 

Visto quanto la percezione dei pericoli può influenzare negativamente l’esito di un incidente, risulta fondamentale per le aziende investire nella formazione adeguata del proprio personale.

Di primaria importanza è anche la stretta collaborazione tra chi conosce i rischi specifici e i particolari da trasmettere ai lavoratori (QHSE) e chi gestisce la formazione (HR) per favorire lo sviluppo di progetti formativi che rispondono ai fabbisogni aziendali.

Mappare le competenze necessarie ed organizzare percorsi formativi per aiutare le persone ad acquisire ed implementare nella propria attività è solo l’inizio del viaggio lungo la strada dello sviluppo della cultura della sicurezza aziendale.

Seguici sui canali social per scoprire spunti interessanti condivisi in occasione dell’evento LA CONVERGENZA DI HR E QHSE NEI SISTEMI DI GESTIONE: ESEMPI DI SUCCESSO del 31 maggio 2019 organizzato insieme a AxL S.P.A.

 

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Noemi Marton
Noemi Marton
Formatrice freelance per passione, abbraccio uno stile di vita semplice e consapevole. Dedico il tempo libero alla famiglia e all'orto biologico, cercando di inglobare anche gli interessi per il design, fotografia, yoga e montagna. Dopo una solida esperienza nell’ambito industriale, dal 2018 mi dedico alla promozione di comportamenti virtuosi per trasmettere il messaggio che nessuno deve pagare il pane con la propria vita. Sono specializzata attraverso master e continui corsi di aggiornamento nello sviluppo di progetti formativi e programmi di miglioramento / comunicazione che invitano a riflettere sulle conseguenze dei propri comportamenti per migliorare la cultura della salute e sicurezza sul lavoro nonché assicurazione qualità. Una lunga esperienza comune nell’aiutare manager a migliorare le condizioni HSEQ attraverso l’adozione di soluzioni smart ha dato vita nel 2019 al progetto #softcarehse #blog per il quale curo la redazione dei contenuti e la realizzazione delle infografiche.

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